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27/05/2022 17:16:46
ROMA - Si è svolto nei giorni scorsi un seminario online per fare il punto sui risultati ottenuti in Sicilia attraverso il Programma PON-Governance, per la riduzione del rischio ai fini di Protezione Civile.
L´obiettivo del PON (Programma Operativo Nazionale) è stato quello di costruire un preciso quadro di riferimento che consenta di definire, con metodologia rigorosa ed omogenea, un modello di riferimento operativo per la riduzione del rischio attraverso la predisposizione di linee guida, procedure e strumenti di varia natura, che possano rafforzare il sistema di prevenzione.
Il webinar, organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con la Regione Siciliana e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, ha visto la partecipazione del Dirigente Generale del DRPC SICILIA, Salvo Cocina, che ha espresso le proprie valutazioni sulla programmazione fatta nella Regione Siciliana.
«Quest’esperienza – ha detto il DG durante il collegamento - è servita da un punto di vista metodologico e anche pratico per la mitigazione del rischio, massimizzando l’incontro tra i fabbisogni del territorio e quello che potrà mettere in campo il Dipartimento.
La Sicilia rappresenta un condensato di rischio, e noi siciliani siamo degli “ottimi azionisti” del fatturato della Protezione Civile Nazionale: l’anno scorso abbiamo vissuto ben tre emergenze vulcaniche (Etna, Stromboli, Vulcano), alluvioni (il tornado Medicane) e per ultima l’esplosione di Ravanusa».
«Abbiamo quindi l’obbligo di andare oltre alla deriva di cui soffrono i sistemi di protezione civile locale, cioè quella di inseguire le emergenze - ha continuato l’ingegnere Cocina - e questo programma ci ha indicato la direzione verso cui andare: noi come regione Siciliana abbiamo adottato un atto formale di recepimento delle indicazioni degli studi fatti.
Il prossimo passo sarà quello di trasferire queste procedure negli ambiti territoriali, un processo purtroppo aggravato dal fatto che le pubbliche amministrazioni in Sicilia soffrono di un deficit cronico sia tecnico che amministrativo: non c’è stato ricambio generazionale e manca la forza umana.
Molte attività, specialmente le attività di pianificazione, non si fanno perché non c’è la risorsa umana per portarla avanti, i piani di incendi di interfaccia sono quelli fatti nel 2007/2008 e pochissimi comuni hanno avuto la capacità di aggiornarli».
«Il rischio è la debolezza intrinseca delle pubbliche amministrazioni, specialmente quelle locali, i comuni. Per questo motivo – suggerisce Cocina- qualsiasi attività di potenziamento della capacità amministrativa è da incentivare. Ci dev’essere un concreto sostegno alla capacità delle amministrazioni locali, perché non possiamo lasciare per ultime le emergenze: in questo senso abbiamo abbiamo fatto molto col Volontariato, che in questi anni è stato stressato ai limiti massimi, dimostrando una forte capacità di resistenza.
Questo da un lato ci ha fortificato, ma dobbiamo andare avanti, cogliere l’occasione di un PON Governance futuro per sopperire alla criticità della pubblica amministrazione locale siciliana».
«Oltre a cogliere gli strumenti che vengono dati dalla Programmazione – ha concluso il DG Cocina- è nostra intenzione inserire il Volontariato come parte sempre più attiva, non solo sul campo. Non è facile, non ci sono grandi numeri, ma è un contributo che stiamo avendo in modo tangibile, ed è un metodo vincente che va incentivato e consolidato per la sicurezza del nostro territorio».
Sabrina Palumbo/Vol. DRPC Sicilia
FV/DRPC Sicilia